Nel marzo 2021, al termine di uno dei più famosi processi svolti in Francia negli ultimi tempi, il Laboratorio Servier, che si occupa di produzione farmaceutica, è stato condannato a una sanzione pari a 2,7 milioni di euro, per frode aggravata e omicidio colposo per la vendita di Mediator.
Si tratta di un anoressizzante che, secondo le più recenti stime, avrebbe ucciso da 1500 a 2100 persone soltanto in Francia.
In Italia il preparato, commercializzato con il nome di Mediaxal, è stato fortunatamente ritirato dal commercio nel 2003, limitando in tal modo il numero delle vittime.
Sintetizzato dapprima come farmaco ipoglicemizzante, utile per supportare le terapie antidiabetiche, Mediator ha poi trovato largo impiego come supporto anoressizzante nelle diete dimagranti.
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Qual è il meccanismo d’azione di Mediator
Il principio attivo di Mediator è il benfluorex, un composto chimico sintetizzato a partire fenilfluoramina, un anfetaminico dotato di un potente effetto anti-fame.
Anche se effettivamente questo prodotto diminuisce lo stimolo dell’appetito, tuttavia presenta gravi effetti collaterali che, analogamente ad altri due anoressizzanti simili (Ponderal e Isomeride) si concentrano sulle valvole cardiache.
Le reazioni avverse si traducono soprattutto in un elevato rischio di sviluppare ipertensione polmonare, una patologia altamente nociva.
Libero commercio dei preparati anoressizzanti
Il farmaco formulato presso il Laboratorio Servier è stato ampiamente pubblicizzato attraverso numerosi canali mediatici.
Infatti, digitando in rete la frase “prodotti blocca-fame, consigli”, è possibile visualizzare un certo numero di integratori anoressizzanti, tra cui anche quello incriminato.
Tra i vari suggerimenti per perdere peso, attualmente viene pubblicizzata anche la Dieta HCG, elaborata negli anni ’50 dall’endocrinologo Albert Simeons, e basata sull’assunzione dell’ormone HCG.
Questo composto, conosciuto col nome di “ormone della gravidanza” in quanto viene prodotto proprio durante i 9 mesi di gestazione, aumenta la produzione di progesterone, responsabile di un’accelerazione del metabolismo.
Insufficiente tutela dei consumatori
È ormai un dato di fatto acquisito che, attraverso campagne di marketing non sempre corrette, i consumatori vengono bombardati da messaggi pubblicitari scorretti e spesso pericolosi.
In particolare, la sponsorizzazione di integratori anoressizzanti, acquistabili liberamente in rete senza nessun controllo da parte di esperti, può rivelarsi altamente dannosa.
Secondo il Ministero della Salute, gli integratori sono prodotti finalizzati a supplementare un adeguato regime dietetico e assolutamente non a sostituirlo.
Devono infatti essere ben chiare le prestazioni integrative di simili preparati, per evitare l’insorgenza di stati carenziali degli elementi nutritivi essenziali (che sono: glucidi, lipidi, proteine, vitamine e minerali).
L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria è intervenuto varie volte in tal senso, ma a tutt’oggi la spregiudicata pubblicità degli integratori anoressizzanti continua ad essere invasiva e spesso incontrollata.
Rischi degli integratori anoressizzanti
Secondo il parere della nutrizionista Laura Rossi, succede di frequente che le ricerche cliniche su integratori di questo tipo siano portate avanti soltanto “in vitro” e non su soggetti viventi.
Una simile sperimentazione è stata eseguita sul chitosano, un polisaccaride in grado di rallentare l’assorbimento dell’amido, e quindi di contribuire alla perdita di peso corporeo.
Sebbene il principio sia molto valido, dato che consente di rallentare l’assorbimento dei nutrienti, senza interferire con i centri encefalici dell’appetito (come invece fanno gli anoressizzanti), il chitosano si è mostrato del tutto inefficace se testato sulle persone (“in vivo”).
Basandosi su questi dati, viene confermata l’importanza di adottare un regime nutritivo sano, bilanciato e ipocalorico, da associare all’assunzione di integratori mirati.
La libera vendita di questi prodotti è quindi estremamente pericolosa per la salute.
Se si prende la decisione di assumere uno di questi integratori, è assolutamente importante che il proprio medico sia a conoscenza di questo. Nel caso si noti un problema, è bene che sia avvisato e che possa quindi dare il suo punto di vista se continuare la sua assunzione o smettere.