Il business dei libri di scuola è uno dei mercati più fiorenti dell’editoria. Infatti, mentre sono sempre di meno le persone che acquistano libri da leggere, il numero degli studenti è sempre molto alto. Di conseguenza, il numero dei libri di scuola necessari è alto ogni anno. Così le vendite in questo settore non hanno subito rallentamenti e ristagni. A dire il vero, nemmeno la possibilità di scaricare i libri come ebook ha rallentato il business dei libri di scuola. Infatti, sono pochi gli studenti che hanno deciso di utilizzare tablet e altri dispositivi elettronici per leggere i libri. Se ciò sia un bene o un male non spetta a noi deciderlo.
Comunque, con queste prerogative è chiaro che il business dei libri è fiorente. In questo articolo andremo a conoscerne le cifre e i dati che raggiunge.
L’editoria scolastica: un mercato fiorente
L’editoria scolastica vale ben un quarto del mercato editoriale italiano. In termini di fatturato questo comporta una cifra che raggiunge i 600 milioni di euro annui. Di rispetto, il mercato editoriale complessivo raggiunge profitti che arrivano circa a 3 miliardi di euro annui. Detto ciò, è facile capire che il mercato editoriale scolastico è una grande industria. Questa industria, però, ha caratteristiche e problemi specifici, che sono sconosciuti. Nessuno infatti ha molto interesse nel raccontare i problemi legati ad un’industria. Mentre nel resto del business dei libri i successi si annunciano a gran voce, nel mondo dei libri scolastici prevale il pudore. Del resto, in questo settore non occorre nemmeno fare la stessa pubblicità che è necessaria nel resto del mondo editoriale. Ma occorre sempre avere un buon sito web. Serve anche a te? Scoprilo qui.
Il mercato dei libri di scuola, infatti, ha dei valori stabili nel tempo poiché il numero degli studenti è sempre molto vicino alle cifre dell’anno precedente. Nel nostro paese, ogni anno, ci sono circa 7 milioni di nuovi studenti che iniziano le scuole. Tutti questi studenti devono comprare dei libri per frequentare le lezioni. Non esiste il pericolo che alcuni genitori si rifiutino di comprare libri, quindi non ci sono grossi rischi per questo mercato. Infatti, stiamo parlando di un mercato che si rivolge ad una categoria di clienti obbligata a comprare libri.
Secondo alcuni, però, il fatto che i libri di scuola siano in vendita, spesso a caro prezzo, non è per nulla corretto. Infatti, questo suona in conflitto con l’articolo 34 della Costituzione. Quello dice: «La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso». Tra i mezzi con cui si intende rendere effettivo il diritto, i libri di testo non sono citati. Eppure sono forse i mezzi più utili e necessari alla formazione.
I prezzi dei libri di scuola
Il business dei libri di scuola ha maggior rendite in alcuni istituti superiori rispetto ad altri. Questo perché non sempre i prezzi dei libri per gli studenti si equivalgono. Per esempio, la spesa media per uno studente del secondo anno delle scuole medie superiori è di circa 200 euro per gli istituti tecnici e di 120 per le scuole professionali. Ma se lo studente frequenta il liceo classico, la spesa media sale fino a raggiungere i 400 euro.
Per fortuna degli studenti e delle loro famiglie, da alcuni anni il Ministero ha fissato un tetto massimo per le spese dei libri. Inoltre, ha vietato la pubblicazioni di nuove edizioni per almeno 5 anni dopo un’edizione. In questo modo ci si può avvalere anche dei libri usati degli altri studenti.