Traslocare può essere un fatto davvero estenuante per molte persone. Secondo un gruppo di ricercatori esperti in sanità mentale, il trasloco rientra appiano tra le cause di depressione. In particolare, nelle persone con più di 50 anni, il trasloco è la terza causa di depressione. Le prime due cause sono la morte del coniuge e il divorzio. Da qui è facile comprendere come sia difficile emotivamente compiere un trasloco. Di solito, infatti, mentre lo si organizza, si subiscono molte emozioni diverse che vanno dall’ansia allo stress, dallo smarrimento fino alla tristezza. Tuttavia, quest’anno, le incertezze legate al trasloco sono aumentate a causa del coronavirus. Infatti compiere dei traslochi al tempo del coronavirus è sembrata un’operazione difficile come scalare una montagna.
Molti, nonostante sia ormai passato un anno dalla scoperta del nuovo coronavirus in territorio italiano, hanno ancora molte domande legate alla fattibilità del loro trasloco. In questo articolo, cercheremo di dare loro delle risposte definitive e soprattutto chiare.
Fare i traslochi al tempo del coronavirus: non è impossibile
Dall’anno scorso ad oggi, abbiamo conosciuto una serie di decreti governativi volti a rallentare la diffusione del Covid -19. Per raggiungere questo scopo, i vari decreti hanno limitato in modo più o meno importante la circolazione delle persone sul territorio nazionale. Molto spesso, alcuni si sono ritrovati confinati nel territorio comunale o addirittura nelle proprie case. Ciò ha creato molta confusione in coloro che si apprestavano a traslocare da un’abitazione all’altra. Diverse persone si sono chieste se fosse possibile proseguire con il trasloco o se, poiché esso comporta uno spostamento da comune o da regione ad un’altra, fosse vietato.
In realtà, nessuno dei DPCM emessi ha mai vietato il trasloco. Infatti, questi sono movimenti di persone dettati da condizioni di estrema necessità. Chi trasloca lo fa per ricongiungersi alla famiglia, per aver accettato un nuovo lavoro, per la scadenza del contratto d’affitto, per motivi di studio universitario, per stare vicino ad un familiare infermo. Per questi motivi, il traslochi al tempo del coronavirus sono assolutamente fattibili e possibili. L’unica raccomandazione fatta da tutti coloro che hanno buon senso e anche dal Ministero è quella di agire in regime di massima sicurezza anticontagio. Il che significa che tutti coloro che sono coinvolti nel trasloco dovrebbero indossare al meglio i dispositivi di protezione come mascherine e guanti. Inoltre, quando gli oggetti passano nelle mani di diverse persone, sarebbe bene disinfettarli prima di riporli nella nuova casa.
Ma cosa possiamo dire di chi si trasferisce per ragioni di piacere o vuole stabilirsi all’estero? Quali sono le regole in questo caso? Le scopriamo nel prossimo paragrafo.
Traslochi per piacere o all’estero e Covid -19: che fare?
Non sempre si trasloca per motivi di necessità reale; talvolta, si sceglie di cambiare casa anche solo per dare una scrollata alla propria esistenza. Magri per respirare un’aria nuova, per vedere facce nuove e per conoscere zone diverse da quella in cui siamo cresciuti. Sono questi motivi di necessità che ci permettono di fare i traslochi al tempo del coronavirus? Dal momento che nessuna di queste cause è specificata, è da intendersi valido quanto detto nel paragrafo precedente. Ossia, i traslochi si possono sempre compiere ma in sicurezza.
E cosa dire di chi vuole trasferirsi all’estero? Qui le cose sono un po’ diverse. Sicuramente, è possibile prendere il volo dall’Italia poiché ci si dirige verso la propria casa. Tuttavia, sarebbe bene informarsi su quali siano le regole in vigore nel paese di destinazione. Per farlo, si può contattare l’ambasciata italiana del paese oppure, ove non ci sia la prima, il consolato che ne svolge le funzioni. Ma prima di pensare a come traslocare, è il caso che diate un’occhiata alla nostra guida su come trovare miniappartamenti e camere perfette per ognuno.