L’artista sconosciuto più conosciuto nel mondo. Stiamo parlando ovviamente di Banksy, personaggio misterioso e per i più affascinante.
Chi è Banksy?
Nato a Bristol all’inizio degli anni ’70, Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della street art tanto da essere addirittura inserito, nel 2019, dalla rivista ArtReview al quattordicesimo posto nella classifica delle cento personalità più influenti del mondo dell’arte.
Ma nessuno, a parte i suoi più cari amici e collaboratori, conosce la sua identità. L’ anonimato di Banksy è probabilmente il suo superpotere di artista. “Non ho alcun interesse a rivelare la mia identità“, ha dichiarato. E come dargli torto.
L’anonimato nasce da una serie di esigenze di Banksy come la necessità di fuggire dalla polizia, prima della realizzazione di graffiti illegali e per tutelarsi considerando il background satirico delle sue opere che trattano temi delicati come la politica, la religione e l’etica.
Banksy si è formato nella scena underground della capitale londinese, nel sud-ovest dell’Inghilterra, dove ha collaborato con vari artisti e musicisti.
La sua produzione artistica inizia alla fine degli anni novanta. Da quel momento iniziò a invadere numerose città con le sue opere, da Bristol a Londra, New York, Gerusalemme a Venezia con graffiti e performance varie.
Fin dai suoi inizi negli anni ’90, Banksy ha rifiutato la commercializzazione dell’arte da parte di grandi multinazionali con tendenza alla speculazione e ha reso pubblico il suo sdegno per i prezzi esorbitanti che raggiungono le proprie opere.
La mostra a Roma
La mostra era prevista per lo scorso marzo, ma la pandemia di coronavirus, che ha colpito duramente l’Italia, ha costretto a posticiparne l’apertura al mese di settembre. Adesso, dopo l’ultimo DPCM, i musei sono nuovamente chiusi ma siamo sicuri che sarete sicuramente in grado di visitarla nelle prossime settimane insieme alle tante altre mostre d’arte che affollano il nostro Paese.
La mostra si intitola “Banksy, a visual protest” e comprende più di 100 opere, in un percorso rigoroso che raccontano il mondo di Banksy . La mostra si svolge nel Chiostro del Bramante, a Roma, uno degli edifici rinascimentali per eccellenza. Opere intrise di ironia, denuncia, politica, intelligenza e protesta. La povertà, la globalizzazione, la politica, la guerra o il consumo tornano ad essere oggetto di critiche da parte del graffitaro anonimo che ha conquistato critica e gente comune per l’impatto delle sue opere e la sua realizzazione.
Troverete opere dello spessore di “Love is in the Air” a “Girl with Balloon“, a “Toxic Mary“, insieme alle stampe realizzate per Barely Legal, una delle più note mostre realizzate, fino ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD.
Un vero e proprio tour del lavoro dell’ artista sconosciuto, stampato su carta o tela, insieme a una selezione di opere uniche realizzate con tecniche diverse dall’olio o acrilico su tela, dagli stampini su metallo o cemento ad alcune sculture realizzato in resina realizzata da Banksy e altri in polimero verniciato o bronzo.
La mostra copre un periodo creativo di Banksy dal 2001 al 2017, includendo anche più di 20 progetti per copertine di album e libri, tutti lavori provenienti da collezioni private.
Le sue parole sono sempre pungenti, forti e arrivano dritte al cuore della gente.
“Immagina una città”, disse Banksy, “in cui i graffiti non fossero illegali, una città in cui tutti potessero disegnare dove vogliono. Dove ogni strada fosse inondata di miriadi di colori e brevi espressioni. Dove aspettare in piedi l’autobus alla fermata non fosse mai noioso. Una città che desse l’impressione di una festa aperta a tutti, non solo agli agenti immobiliari e ai magnati del business. Immagina una città così e scostati dal muro, la vernice è fresca. Ci vuole del fegato, e anche tanto, per levarsi in piedi da perfetti sconosciuti in una democrazia occidentale e invocare cose in cui nessuno altro crede. Come la pace, la giustizia e la libertà”.
Tanto controverso quanto apprezzato dai giovani e dai meno giovani che ne hanno fatto un vero e proprio paladino. Una sorta di Robin Hood moderno che denuncia la corruzione e il malaffare dei poteri forti in modo anonimo e sempre molto incisivo ed efficace.