Uno dei più influenti pittori del XIX secolo, incompreso ma geniale, fu Vincent van Gogh.
Autore di capolavori che hanno contrassegnato un’epoca, visse un’esistenza tormentata della quale era consapevole.
Ecco, un breve accenno sulle sue più celebri opere.
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I mangiatori di patate
Il dipinto, datato 1885, è l’opera più importante del periodo olandese di Van Gogh prima che si trasferisse in Francia.
La tela dimostra l’estrosa personalità del pittore in un momento nel quale era impegnato in progetti improntati su particolari temi dei quali I mangiatori di patate, ne fa parte.
I girasoli
Non si tratta di un unico dipinto bensì sono una teoria di tele che hanno come soggetto proprio i girasoli realizzati da Van Gogh nel biennio 1888 e 1889. Sono tra le sue opere, quelle più note al pubblico.
Notte stellata sul Rodano
La tela fu realizzata quando l’artista si trovava ad Arles, nel 1888. Lo stile inconfondibile è caratterizzato da pennellate nervose e dalla magia dei riflessi dipinti tra il cielo stellato e l’acqua del fiume, in una poetica interpretazione.
Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles
Anche questo quadro fu realizzato nel 1888. L’artista dipinse questo soggetto anche in altre opere e l’idea fu tratta dal romanzo Bel-Ami dove, Guy de Mupassant descrisse una stellata notte a Parigi dove sul boulevard le luci dei caffè si coniugavano perfettamente con il buio di un cielo punteggiato da stelle.
La camera di Vincent ad Arles
Sempre del 1888 è questa tela che ritrae la stanza di Van Gogh in attesa del suo amico Gauguin con il quale c’era il progetto di creare un circolo di artisti. Il dipinto, dominato dai colori celeste e verde, infonde un senso di calma: questo era nelle intenzioni del pittore ma l’effetto è del tutto opposto. Infatti, subentra un senso di angoscia dettato dai contorni neri degli oggetti e dal pavimento e le pareti inclinate.
Autoritratto con orecchio bendato
Posta fine alla convivenza che il pittore aveva con Gauguin, Van Gogh si recise l’orecchio destro con un rasoio, regalandolo ad una sua amica prostituta. Dopo il ricovero, dipinse diversi autoritratti dove appariva con la fasciatura all’orecchio. La tela mostra un uomo dallo sguardo perduto che ritrae la condizione esistenziale quasi a confermare che il rapporto con Gauguin fu devastante tanto da fargi trascorrere gli ultimi 18 mesi di vita in solitudine.
Notte stellata
Altro celebre dipinto è Notte stellata. Se lo si guarda con occhio disattento quest’opera del 1888 pare essere semplice, ma basta entrare nell’intimo, che ci si rende conto che è molto complessa. Realizzato durante il ricovero del pittore in manicomio, questa è ricca di simbolismi.
Ramo di mandorlo in fiore
Datato 1890, la tela dipinta a Saint Rémy, fu un regalo fatto al fratello Theo e alla di lui sposa in occasione della nascita del loro figlio. Vincent identificò nei rami del mandorlo il simbolo della vita, in un’opera che trae ispirazione dalle stampe giapponesi che avrebbero dovuto essere una serie di tele che l’artista non terminò a causa della sua salute.
La chiesa di Auvers
Uscito dall’ospedale di Saint-Rémy, il pittore si trasferì nel nord della Francia dopo aver fatto visita al fratello, seguendo il suggerimento del suo amico Camille Pissarro che lo indirizzò verso le cure del dott. Gauchet.
Furono le ultime dieci settimane di vita di Van Gogh che, in questo breve periodo, dipinse oltre cento tele inclusa questa che ritrae la chiesa di Auvers.
Campo di grano con voli di corvo
Datato luglio 1890, per molti è considerato l’ultima opera dell’artista, anche se non si hanno oggettive certezze.
Per gli studiosi dell’arte, si tratta di una rappresentazione con il quale Van Gogh denuncia il suo stato d’animo pieno di angosce e tormenti che si evincono dalle pennellate nervose che accentuano il ritmo vorticoso del colore.