I flexible packaging, imballaggi flessibili in italiano, sono considerati non solo funzionali ma etremamente personalizzabile e la scelta ideale per numerosi alimenti ed articoli di vario genere. Ecco le loro caratteristiche e gli utilizzi più diffusi.

Imballaggi flessibili: cosa sono?

Sono definiti imballaggi flessibili o flexible packaging tutti i contenitori la cui atmosfera interna ha una pressione uguale a quella atmosferica, anche se è un contenitore ermetico. Questa condizione permette alla confezione di non alterarsi a causa dei cambiamenti atmosferici esterni, mantenendosi integro e conservandone in maniera ottimale il contenuto. I flexible packaging possono essere realizzati nelle forme e dimensioni più svariate e allo stato attuale mostra i più alti margini di utilizzo e personalizzazione. Questi imballaggi sono scelti per conservare i più disparati prodotti anche in campo alimentare; molti prodotti prima venduti sfusi ad esempio possono così essere conservati e venduti anche nella grande distribuzione. Un’altra caratteristica di queste confezioni flessibili è la grande resistenza agli urti, molti rivestimenti sono addirittura infrangibili, il peso e l’ingombro ridotto e la praticità di trasporto. I prodotti alimentari comunemente conservati sono le bevande, il latte ed i cereali.

Fabbricazione ed utilizzo del flexible packaging

Gli imballaggi flessibili sono molto presenti nell’industri innanzitutto alimentare e pure in altri settori quali la cosmesi, i reparti chimici e dedicati ai detersivi, ecc. I flexible packaging vengono realizzati esclusivamente in maniera industriale, chiusi ermeticamente da apposite macchine, controllati e anche riempiti. Questa tipologia costruttiva offre molteplici vantaggi, innanzitutto si preserva integro il prodotto e non viene contaminato ma chiuso ermeticamente una volta prodotto: questo è il caso ad esempio di brodi alimentari, zuppe e simili. Inoltre si velocizzano i tempi di confezionamento, si ottimizza anche il trasporto ed il confezionamento in casse destinate ai rivenditori. Gli imballi flessibili hanno forme simili a buste, a sacchetti, alcuni sembrano tetraedri o parallelepipedi, altri hanno un fondo definito stand-up perché autosostenente. Per realizzarli si utilizzano dei polimeri plastici di forma molto sottile, cioè films e pellicole composte da un solo materiale o da una struttura composta da più strati diversi. Esistono poi anche flexing packaging realizzati con carta e cartoncino o da fogli sottili di alluminio, anche assemblati con altri materiali idonei al prodotto da contenere.