Secondo uno studio riportato sulle pagine dell’European Journal of Preventive Cardiology, chi è affetto da nervosismo e stress ha più probabilità di sviluppare una fibrillazione atriale incidente meglio nota con il termine di burnout.
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A proposito di burnout
La Sindrome da Bornout è data dalla risposta individuale ad un contesto lavorativo, che viene percepita dal soggetto che la manifesta come logorante, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Il lavoratore non si sente più all’altezza del suo status lavorativo e avverte insoddisfazione ed un senso di inappagamento che può portare ad un distacco mentale, cinismo e indifferenza verso la propria attività lavorativa.
Questo disagio non è da sottovalutare in quanto grandi dosi di negatività e perdita di fiducia nelle proprie responsabilità, possono condurre ad una grave forma di depressione che andrà a riversarsi nella vita extra lavorativa.
Il termine “burnout” significa letteralmente “bruciato” e secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), si tratta di un forte stress cronico associato all’ambito lavorativo.
Cause di insorgenza del burnout
Solitamente le cause sono multiple ma tutte riconducibili al contesto lavorativo dove demotivazione e delusione vanno a fondersi, creando nell’individuo un senso di inferiorità e impotenza che lo porta a perdere fiducia verso sé stresso, fino a culminare con l’esaurimento nervoso.
Delle variabili individuali sono date dall’età (più possibilità di ammalarsi in età avanzata), stato civile (soli si è più vulnerabili), genere d’appartenenza (le donne sono più predisposte) e dal carattere dell’individuo (personalità introversa, propensione alla creazione di obiettivi irreali…).
Come si manifesta la sindrome
Spesso si assiste ad un vero e proprio decadimento della persona presa in esame, sia sul lato psicofisico che su quello lavorativo.
I primi segni d’allarme vedono la comparsa di insonnia, mal di stomaco, cefalea e senso di insofferenza verso le proprie mansioni lavorative.
Viene a mancare l’iniziativa, i propri compiti non vengono portati a termine e si ha difficoltà nel relazionarsi con gli altri.
Subentrano poi pianto, indecisione, infelicità, nervosismo ed irritabilità.
Nei casi più gravi, gli effetti si riversano nell’ambiente lavorativo.
La diagnosi viene fatta da un professionista competente che esamina vari parametri e segue direttive e criteri di riferimento.
Interventi in caso di burnout
L’intervento deve portare consapevolezza del problema nel paziente e si procede con un’assistenza medica e psicologica.
È utile richiedere il supporto di famiglia, amici e colleghi.
La psicoterapia migliora la prognosi di burnout, andando ad esaminare in maniera chiara la realtà e ripristinando l’autostima dei pazienti.
Il burnout si può prevenire non prefissandosi obiettivi troppo difficili da raggiungere, delegando mansioni ad altri, conducendo uno stile di vita sano ed evitando conflitti.
Burnout e i problemi al cuore
Da un recente studio, è emerso che chi manifesta rabbia, ricorre ad antidepressivi ed è vittima di burnout ha un rischio più elevato di circa il 20%, di sviluppare la fibrillazione atriale.
Cristoph Hermann–Lingen dell’università di Göttingen e Rolf Watcher dell’Università ospedaliera Leipzig hanno dimostrato che il bornout è in aumento e la sindrome comporta ipocortisolismo e infiammazione che concorrono nello sviluppo di danni cardiaci.