Il compito dello svezzamento dei bambini più piccoli, è uno di quelli che mette a dura prova i genitori. In questo periodo, infatti, i genitori si prodigano in liste della spesa perfette e si recano in tre o quattro supermercati alla volta per comprare solo i prodotti che ritengono migliori. Poiché si tratta di un momento pieno di incertezze, molti si sentono confusi e ricercano la guida altrui. Poter disporre della guida e dei consigli di chi ha affrontato questa esperienza prima di noi è sempre un vantaggio. Ma talvolta bisognerebbe considerare meno ciò che dicono le tradizioni e di più quel che dice la scienza. In questo articolo, quindi, vediamo quali sono le indicazioni date dai medici e dai professionisti della salute e dello sviluppo riguardo lo svezzamento dei bambini.

Quando iniziare lo svezzamento dei più piccoli

Le raccomandazioni a questo riguardo sono quelle emesse dall’OMS. L’organizzazione raccomanda di alimentare i bambini con il latte materno almeno fino ai 6 mesi di vita. Tuttavia, nel considerare questa cifra è bene ricordare che l’OMS deve indire pareri tenuti in considerazione in tutto il mondo. Quindi una tale indicazione non tiene conto solo della nostra società e del cibo di cui disponiamo noi, ma anche di quello di cui dispongono le famiglie abitanti i paesi del “terzo mondo”. Spesso, in quelle nazioni, capita che il latte materno sia l’unica cosa davvero sana e potabile da dare al bambino. In questo caso, è meglio prolungarne l’uso. Evitando di rischiare di preparare piatti con acqua malsana.

Ad ogni modo, se si dispone di buon cibo, è possibile iniziare lo svezzamento anche prima dei 6 mesi. Mai prima dei 3-4 però. Di solito, per eseguire un buono svezzamento, occorre che il bambino sia interessato al cibo che vede e che sappia controllare il suo tronco quando è seduto. Se ciò non accade prima dei 6 mesi, si dovrebbe pensare di aspettare ancora qualche settimana. Il rischio è quello di far andare di traverso il cibo al bambino e spaventarlo.
Ora che abbiamo individuato l’età giusta, però, vediamo come si inizia lo svezzamento in modo corretto.

Come farlo

Siccome il bambino mostra interesse verso il cibo degli adulti, è chiaro che osserva attentamente i comportamenti a tavola di questi. Per questo motivo, occorre sempre mantenere un buono stile alimentare, che favorisca la salute complessiva del corpo. I cibi da premiare, si sa, sono quelli a base di verdure, ed è sempre con le verdure che inizia lo svezzamento di un bambino. Di solito, è possibile iniziare con la preparazione di un brodo. Si possono utilizzare carote, sedano e patate da far bollire in acqua. A questi ingredienti, pian piano, è possibile aggiungere un po’ di formaggino o degli omogenizzati di carne.

Inoltre, con il passare del tempo, si possono utilizzare le “pappe” addensate come il semolino. Anche se non hanno un gusto delizioso, sono utili per abituare il bambino alla gestione di una diversa consistenza. Con il trascorrere dei mesi e l’abituarsi ad una nuova consistenza, il bambino potrà magiare via via cose sempre più impegnative, fino ad arrivare alla pastina.

La cosa davvero importante è ricordarsi di variare l’alimentazione del piccolo. Non poter assaggiare i diversi cibi infatti significa favorire l’insorgenza delle allergie. Infatti, se il corpo non impara a riconoscere le molecole dei diversi alimenti entro un termine di tempo, li riconosce come nemici da combattere. Quando l’organismo riconosce un cibo come un nemico, si genera l’allergia con tutte le sue tipiche manifestazioni. A questo proposito, è utile non iniziare troppo presto lo svezzamento. Se lo si fa, si rischia di fornire ad un corpo non ancora pronto dei cibi da digerire: l’organismo li riconoscerà come nemici e scatenerà le prime reazioni allergiche.

Oltre al cibo comunque, con i bambini piccoli, ci si può dedicare ai giochi. Ecco quali sono i migliori.