Quando ci troviamo a dover memorizzare un testo o un concetto fondamentale sia per studio che per motivi di lavoro, la prima cosa che viene in automatico da fare è mettere in atto una strategia o metodo di memoria, ossia si compiono delle operazioni intelligenti attive che consentono alla memoria di attivarsi e di immagazzinare le informazioni che ci servono: parliamo cioè delle mnemotecniche per studiare.
Queste mnemotecniche per studiare in maniera semplice, sono delle metodologie di memoria che aiutano ad imprimere i concetti nella mente e facilitano il processo di immagazzinamento delle informazioni.
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I metodi delle mnemotecniche per studiare
Come abbiamo affermato, quando ci si trova a dover immagazzinare delle informazioni, ognuno di noi elabora delle strategie e metodologie che ci consentono di ricordare quanti più concetti possibili.
Facciamo un esempio.
Quando andiamo a scuola, dagli insegnanti ci vengono assegnate intere pagine da studiare per un’interrogazione.
Il solo pensiero di doversi ricordare i concetti ovviamente non basta, forse sarebbe troppo semplice.
Questo avviene perché la memoria da sola agisce in maniera passiva, ripetitiva e meccanica e questo non è sufficiente.
È opportuno quindi elaborare dei sistemi che aiutano la mente a ricordare ciò che ha letto o appreso.
Questi procedimenti possono avvenire attraverso strategie interne, quindi le mnemotecniche per studiare, o esterne.
Tra queste ultime possiamo menzionare:
- prendere appunti su fogli di carta,
- fare degli schemi riassuntivi,
- evidenziare le parole chiave,
- inserire delle sveglie.
Ovviamente questi sono solo alcuni dei metodi, ma ognuno sviluppa e mette in pratica quello che più gli si addice.
Possiamo dividere in tre gruppi i vari metodi che si applicano per memorizzare in base alla quantità e al tipo di concetti e informazioni che dobbiamo memorizzare.
Essi sono:
- i metodi per ricordare singoli concetti e informazioni,
- i metodi che consentono di memorizzare meglio i nomi,
- i metodi per ricordare meglio e con più facilità i numeri.
Nel primo gruppo rientrano:
- Il metodo dei Loci. Questo è uno dei metodi più antichi e usati per ricordare dei discorsi, specialmente quelli lunghi. Si tratta di associare dei punti chiave del discorso a delle cose, oggetti o luoghi per noi costanti e che rappresentano abitudini. Con questo metodo la mente dovrà associare un preciso item a un qualcosa che noi collochiamo con il numero uno, un secondo item con il numero due e così via.
- Immagini mentali. Questo sistema richiede molto meno impegno cognitivo rispetto al metodo dei Loci. Infatti, in questo caso sarà sufficiente ricreare nella nostra mente un immaginario vivido che ci consente di ricordare una precisa informazione.
- Il metodo dei link. Anche in questo caso, come in quello precedente, non vi è un dispendio cognitivo particolare. Il metodo consiste nell’associare un item a quello precedente, in modo tale da sviluppare una specie di “scala”.
- Il metodo Peg System. Questa strategia è simile a quella dei Loci ed è un po’ più complessa. Per questo metodo dobbiamo trovare delle parole chiave del concetto da memorizzare che fanno rima con i numeri da 1 a 10, per esempio. Si procede con l’associazione dell’item con la rima trovata e in questo modo ricordare il concetto seguendo la sequenza.
- La categorizzazione. Questo sistema è quello che viene maggiormente utilizzato nella vita quotidiana. Non è altro che il raggruppamento degli item per categoria, in modo da avere dei sottogruppi in cui vi sono tutte le informazioni riguardanti essi.
- Appunti. Anche in questo caso possiamo affermare che si tratta del metodo più utilizzato. Pensiamo infatti quante volte scriviamo ciò che dobbiamo ricordare su dei post-it, agende, fogli di carta che attacchiamo su un oggetto che usiamo maggiormente o stampare cataloghi. Se il metodo dei Loci è una metodologia interna, il prendere appunti rientra nella categoria del metodo esterno. Non è detto che uno sia migliore dell’altro.
Il secondo gruppo: ricordare i nomi
Si sa che ricordare i nomi, soprattutto se sono di natura astratta o complessa, non è cosa affatto semplice.
Ognuno elabora la strategia che ritiene più opportuna e semplice da mettere in atto per ricordare un nome.
Ci sono vari metodi, che siano essi più complessi o semplici, tra i più complessi troviamo l’associazione al nome di una caratteristica specifica del volto della persona.
Per esempio, ci troviamo dinanzi ad una persona che ha un nome difficile da ricordare, la guardiamo bene in faccia e decidiamo una caratteristica particolare da associare al nome.
Ovviamente, questo sistema richiede un gran dispenso cognitivo, ma per molti è la soluzione migliore e ideale.
Vi sono poi sistemi più semplici come, ad esempio, associare il nome ad una nostra esperienza pregressa o il ripeterlo in continuazione fino a che non ci sembra di averlo ben impresso.
Il terzo gruppo: ricordare i numeri
Uno dei metodi più utilizzati per ricordare i numeri è il sistema numero–consonante.
Esso prevede quattro fasi:
- Memorizzare una coppia composta da una cifra e una consonante fino a che il ricordo non diventa automatico e ben impresso nella mente;
- Trasformazione della serie di numeri in consonanti a cui affiancare delle vocali per formare una parola;
- Memorizzazione della parola formata;
- Trasformare la parola nella serie di numeri iniziali da ricordare.
Per concludere possiamo affermare che ognuno di noi per memorizzare dei concetti, deve sviluppare dei metodi personali e appropriati per la propria persona.
Non esiste un metodo giusto e uno sbagliato; il pensiero però comune è che ci sono metodi, come ad esempio quello dei Loci, molto complesso soprattutto se bisogna attuarlo quotidianamente.
Di contro però, se si impara ad utilizzarlo può migliorare la performance della memoria in brevissimo tempo.