Il mondo finanziario si è letteralmente modificato negli ultimi quindici anni, migliorando le opportunità di investimento per i risparmiatori di tutto il mondo. Se un tempo, infatti, l’unica via d’accesso al mondo finanziario era rappresentata dai titoli obbligazionari, con BOT e BTP in vetta alle preferenze degli investitori italiani, oggi gli asset finanziari nei quali gli investitori collocano i propri risparmi sono molteplici. Ed il merito, in primis, va ascritto al trading online, modalità che consente di effettuare operazioni di compravendita sui mercati tramite i canali remoti.
Bitcoin, la criptovaluta più ricercata al mondo
D’altro canto, l’evoluzione tecnologica ha migliorato sensibilmente l’efficienza del mondo finanziario, offrendo un servizio particolarmente gradito al popolo dei risparmiatori. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di effettuare operazioni in real time senza doversi recare presso le agenzie degli intermediari finanziari ed evitare, di conseguenza, gravose perdite di tempo che possono rendere potenzialmente meno conveniente l’esecuzione di un’operazione.
Il trading online ha consentito agli utenti di accedere ad una serie di mercati fin qui inesplorati, come Forex, CFD e criptovalute. Queste ultime, come facilmente evincibile dalla parola stessa, hanno visto la luce grazie ad Internet. Esse, infatti, vengono più volgarmente chiamate “valute virtuali”, che si possono acquistare solo ed esclusivamente grazie alla rete telematica.
La più famosa criptovaluta al mondo, la prima che, poco più di dieci anni fa, è stata immessa in circolo, è il Bitcoin. Una moneta virtuale che viene accettata, oggigiorno, da alcuni colossi industriali come, ad esempio, Microsoft per il pagamento di alcuni prodotti proposti direttamente online. D’altronde, il Bitcoin è la criptovaluta, in termini assoluti, con la capitalizzazione più alta e la quotazione più elevata per singolo token. Non se ne possono produrre più di 21 milioni, ma la vivacità con la quale viene scambiato sul mercato, lo rendono, di fatto, accessibile ad una vasta platea di utenti in tutto il mondo.
Dal suo lancio, il Bitcoin si è apprezzato di oltre il 200%, anche se, attualmente, è lontano dai massimi storici. Ed in un periodo in cui i più importanti listini azionari hanno raggiunto picchi particolarmente elevati, per alcuni mai visti prima d’ora, questa criptovaluta può rappresentare un ottimo strumento di diversificazione del proprio portafoglio titoli: non è casuale, di conseguenza, che i siti dove comprare Bitcoin abbiano visto impennare il numero di sottoscrittori del titolo.
Libra e Cina potrebbe trainare l’intero comparto delle criptovalute
Diversificazione, si è scritto, perché il Bitcoin dev’essere un asset in grado, eventualmente, di migliorare le performance complessive del proprio portafoglio: è sconsigliato, allo stato attuale, investire somme ingenti – in rapporto alla cifra complessiva dei propri investimenti – su quest’unico strumento finanziario. Per profili con grado di rischio medio-alto, ad esempio, è consigliato non superare il 5% del valore complessivo dei propri asset finanziari.
D’altro canto, i tempi non sono ancora maturi per rendere il Bitcoin, o qualsiasi altra criptovaluta, immune alle oscillazioni, che in alcuni momenti sono state particolarmente vigorose. A breve, però, lo scenario potrebbe mutare significativamente in virtù di due eventi che, giocoforza, metteranno il tema delle criptovalute ulteriormente prioritario in ambito finanziario.
Facebook, ad esempio, ha già annunciato la nascita di Libra, una sorta di moneta virtuale, e non criptovaluta, che consentirà di pagare beni e servizi di alcuni fra i maggiori player internazionali senza dover ricorrere all’utilizzo delle valute “fisiche”. Non è casuale, di conseguenza, che la maggior parte delle banche centrali mondiali, Federal Reserve in primis, abbiano storto il naso alla nascita di questa “moneta”. Il vero banco di prova di questo asset, però, potrebbe essere un altro.
Nell’ultima parte del 2019, infatti, la Banca Centrale del Popolo Cinese ha annunciato che, a breve termine, verrà lanciata una criptovaluta di stato, una sorta di Renminbi virtuale. Se l’esperimento della seconda potenza mondiale dovesse risultare vincente, l’intero sistema monetario, così come oggi lo conosciamo, potrebbe andare in frantumi. E il Dollaro rischia, potenzialmente, di perdere la propria centralità a livello mondiale.