Lungo l’arco di tempo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si è registrata la profonda rottura con il passato, per mano dei modernisti e della incontenibile volontà di provocazione che ne spingeva la vena creativa. L’arte, nell’accezione più ampia, vive un traumatico passaggio tra tradizione e innovazione. Il modernismo distrugge, sotto una spinta rivoluzionaria, l’ordine dei valori esistenti e lo fa mutando il linguaggio e influenzando la società.
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Postmoderno
Con la fine del colonialismo si affaccia il postmoderno che segna la fine della modernità, cioè della fase storica che si era evidenziata per le sue dinamicità, progresso e incessante trasformazione. Postmoderno significa anche impossibilità di produrre il nuovo e quindi ritorno agli stili del passato. Insomma, mentre il modernismo si pone in conflitto aperto nei confronti del passato, il postmodernismo ricombina gli elementi ripresi proprio dal passato. Il modernismo è contro l’esistente, il postmodernismo implica la sua accettazione.
Tanto la letteratura moderna quanto la postmoderna, nello sviluppo del personaggio, esplorano il soggettivismo allo scopo di esaminare i flussi di coscienza. Entrambe sottolineano la frammentarietà nella costruzione narrativa. Esempi modernisti sono in Virginia Woolf e in James Joyce, nelle poesie esplorative di Eliot. “The Waste Land” di Eliot è opera spesso citata come mezzo per distinguere la letteratura moderna e la letteratura postmoderna.
La letteratura postmoderna si caratterizza per il ricorso a tecniche narrative che possiamo definire di “reazione”, come: la frammentazione, il paradosso e il narratore inaffidabile. Una tendenza che si acclara nel secondo dopoguerra. Le opere postmoderne sono viste essenzialmente come la risposta al dogmatico del pensiero illuminista e, dunque, agli approcci modernisti alla letteratura. Sono considerate da alcuni, come primi esempi di letteratura postmoderna, le intuizioni presenti nel Don Chisciotte di Cervantes e la satira settecentesca di Laurence Sterne.
Differenze tra modernismo e postmodernismo in filosofia
Per cogliere le differenze tra modernismo e postmodernismo in filosofia occorre partire dalla filosofia classica, compresa nel periodo che va da Socrate e Platone alla pubblicazione da parte di Immanuel Kant della "Critica della ragion pura". Vengono posti, grazie a questa opera, i principi della filosofia modernista, la quale segue gli ideali della matematica, dell'analisi e della logica. Hegel, Husserl, Nietzsche e Heidegger seguono la critica di Kant per sfidare la tradizione.
Differentemente, la filosofia postmoderna condivide idee dei Sofisti greci antichi. Il modernismo sostiene il pensiero razionale per il progresso dell'uomo, il postmodernismo crede alla irrazionalità delle cose.
Scambi tra letteratura moderna e postmoderna
Si ritiene che, tra i drammaturghi che sono diventati famosi tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, abbiano influenzato l’estetica del postmodernismo il drammaturgo svedese August Strindberg, l’autore italiano Luigi Pirandello e il teorico tedesco Bertolt Brecht.
Anche il dadaismo sembra aver avuto i suoi meriti influenzando lo stile postmoderno con lo sviluppo del collage. I collage di Max Ernst, ad esempio, che utilizzano elementi della pubblicità o illustrazioni di romanzi popolari. Sono stati identificati come precursori postmoderni, i romanzi dell’inizio del XX secolo di Raymond Roussel e di Giorgio de Chirico.
Il 1941 è l’anno in cui muoiono il romanziere irlandese James Joyce e la scrittrice inglese Virginia Woolf. È l’anno considerato da taluni studiosi come confine per datare l’inizio del postmodernismo.
Le figure di transizione
Il Theatre of the Absurd, la Beat Generation e il Realismo magico hanno giocato un ruolo importante. Sono considerate figure chiave dell’estetica postmoderna Samuel Beckett, William Burroughs, Jorge Luis Borges, Julio Cortázar e Gabriel García Márquez. Jarry, i surrealisti, Antonin Artaud, Luigi Pirandello influenzano l’opera dei drammaturghi del Theatre of the Absurd negli anni Cinquanta. Le opere del teatro dell’assurdo sono postmoderne. Come “The Bald Soprano” di Eugène Ionesco mentre una delle figure più importanti postmoderne è Samuel Beckett. Il cui lavoro è stato visto come il segno del passaggio dal modernismo al postmodernismo in letteratura. La Beat generation è stata la gioventù d’America degli anni del materialismo. Jack Kerouac sviluppa la “prosa spontanea”. La Beat generation include i poeti della Montagna Nera, della Scuola di New York, del Rinascimento di San Francisco. Considerati “anche” postmoderni.