La cannabis light è la versione della cannabis che presenta valori irrilevanti in termini di delta-9-tetraidrocannabinolo, ossia di THC.

Ci sono voluti anni e anni di ricerche, selezioni e sperimentazioni per poter dare origine a tutta una serie di piante di canapa che potessero appunto meritarsi la qualifica di “light”.

La decisione di trovare il modo per poter coltivare una serie di varietà di cannabis con basso THC si deve al fatto che è proprio quest’ultimo componente a rendere la pianta in questione potenzialmente in grado di drogare. È infatti dal THC che hanno origine gli effetti stupefacenti, di alterazione della percezione e della coscienza tipici della marijuana e dell’hashish.

Dunque, diminuendo il valore del THC, l’obiettivo è stato quello di poter beneficiare della canapa in molte delle cose per le quali può rendersi utile. Con tale pianta è possibile la produzione di tessuti, di corde, di farina, dell’olio di semi di canapa a uso alimentare, dell’olio di CDB, dell’olio essenziale di canapa, di creme, di lozioni, della marijuana light e di tantissimi altri prodotti utili.

Delle tante varietà di cannabis light, alcune hanno la caratteristica di possedere valori bassi anche in termini di cannabidiolo. Mentre al contrario, altre piante ne hanno quantità molto significative.

Il cannabidiolo viene spesso chiamato anche con l’abbreviazione di CBD. La sua funzione è molto benefica per corpo e mente, e al contrario dell’altro cannabinoide molto famoso, ossia il THC, non è capace di produrre effetti stupefacenti.

Il CBD è in grado di rilassare, sconfiggere ansia e stress, di aiutare a dormire e a combattere l’insonnia, di alleviare i dolori, di aiutare a digerire meglio, di contrastare nausea, di attenuare il mal di testa, di migliorare la memoria, e molto altro ancora. Le affermazioni su questo composto appena esposte trovano riscontro nelle tante ricerche finora condotte da vari scienziati e ricercatori.

Tuttavia, sulla cannabis light e sulla cannabis in generale gli studi non sono ancora completi. Servono ulteriori ricerche volte a capire più approfonditamente gli effetti di queste piante sull’organismo umano e non solo.

Ma in ogni caso molti dei benefici del CBD sono risaputi. Tanto è vero che esiste persino la così detta marijuana terapeutica. Quest’ultima però contiene anche valori importanti di THC, ed è quindi diversa dalla marijuana light.

Tra l’altro, il CBD è un cannabinoide in grado di diminuire anche l’ansia e la paranoia scaturite dalla eventuale contemporanea assunzione del THC.

All’interno della cannabis e della cannabis light sono presenti anche tanti altri tipi di cannabinoidi.

Inoltre, ci sono anche ulteriori sostanze degne di nota, come i terpeni e i flavonoidi.

Per maggiori informazioni sulle sostanze presenti nella cannabis light invitiamo a leggere il paragrafo successivo.

La cannabis light è sicura?

La cannabis light si può assumere in diversi modi. Fumare le sue infiorescenze (ossia la marijuana light) è rischioso, ma non per gli effetti droganti, che come spiegato in precedenza non è in grado di produrre. Il motivo per cui fumarla è sconsigliato è perché gli effetti legati alla combustione sono molto dannosi per il nostro organismo.

Si può utilizzare in cucina in vari modi: esiste la farina di canapa, la pasta di canapa, l’olio di semi di canapa per condire insalate e altre pietanze, ecc.

Inoltre, la marijuana light può essere un ingrediente per varie ricette, come dolci e torte al gusto di canapa.

Non solo: con la marijuana light o il preparato per tisana alla canapa si possono realizzare dai salutari infusi e decotti.

In più, dalla cannabis vengono ottenuti diversi prodotti con CBD, tra cui il liquido per sigaretta elettronica al CBD, ma anche i cristalli di CBD e l’olio di CBD (da non confondere con l’olio a uso alimentare di canapa).

Cristalli e olio di CBD offrono tantissimi benefit per la salute di corpo e mente, per esempio se assunti sotto la lingua per poi aspettare 1 o 2 minuti e quindi deglutire.

Possiamo dire che la cannabis light sia sicura? In linea di massima sì, se ciascuno dei prodotti assunti viene utilizzato senza esagerare.

Ma presenta anche delle controindicazioni. Per cui se si soffre di particolari patologie o disturbi, o magari si è in gravidanza o in fase di allattamento, prima di assumere tali prodotti (specialmente quelli con elevate concentrazioni di CBD) è sempre meglio chiedere il parere di un medico.

Infine, poniamo in evidenza un aspetto tutt’altro che secondario: come già più volte sottolineato, il CBD è una delle sostanze più importanti della cannabis e di molte varianti di cannabis light. Ebbene: questo composto oltre ad essere molto benefico per la salute e il benessere non crea dipendenza e non dà assuefazione, a differenza di molti farmaci.

Se lo desideri, puoi provare questi prodotti acquistando online sul sito di Cannabis Light District.

Che cosa contiene la cannabis light?

Nella cannabis, e quindi anche nella cannabis light, al momento sono stati identificati più di 480 composti diversi, che nella maggior parte dei casi possiamo classificare in tre differenti categorie:

    • Cannabinoidi: esistono decine e decine di cannabinoidi all’interno della cannabis e della cannabis light. I più noti sono il già citato THC, che è presente in quantità irrilevanti nella cannabis light, e il CBD, che può essere presente in quantità variabili. Sia il THC (pur essendo una droga leggera) che il CBD hanno importanti proprietà salutari. Ma anche gli altri cannabinoidi possono essere molto benefici, o comunque hanno degli effetti all’interno dell’organismo. Ciascun tipo di cannabinoide può agire in maniera diversa rispetto agli altri cannabinoidi. All’interno dell’organismo questi composti possono interagire con vari recettori, tra cui i recettori CB1 e CB2 del sistema
    • endocannabinoide. Quest’ultimo tiene sotto controllo diversi aspetti del corpo (sistema nervoso, cervello, metabolismo, dolore, ecc.) e interviene in caso di necessità, se può, rilasciando enzimi e composti biologici. I cannabinoidi possono aiutare tale sistema a funzionare meglio.
    • Flavonoidi: appartengono alla famiglia dei fitonutrienti. Si trovano in quasi tutta la frutta e la verdura, e quasi sempre sono responsabili della colorazione di tali vegetali. Contribuiscono anche a colorare i fiori delle diverse piante. Uno studio dell’università di Oregon State evidenzia che, nel loro insieme, i flavonoidi hanno proprietà antinfiammatorie, antidiabetiche, antritrombogeni, neuroprotettive e antitumorali. Quindi sono anch’essi benefici per la nostra salute.
    • Terpeni: nelle diverse varietà di cannabis questi composti sono i responsabili del loro odore. Circa 140 componenti presenti in tali piante sono classificabili come terpeni. E per quanto riguarda le piante di cannabis si trovano soprattutto nei fiori: in questo caso il compito dei terpeni è di difendere le infiorescenze da minacce come i batteri, gli insetti, i funghi, e altri fattori ambientali che potrebbero danneggiarle. Tali sostanze sono dei

    precursori dei cannabinoidi: significa che contribuiscono a produrli. I cannabinoidi sono infatti costituiti da gruppi di terpeni e da gruppi di fenolo. Con i diversi terpeni della cannabis è possibile ottenere l’olio essenziale di cannabis, il quale si può utilizzare in molti modi diversi. Per esempio, nell’ambito dell’aromaterapia questo olio può essere aggiunto a creme, lozioni e oli da massaggio allo scopo di profumarli.

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