Dai mari di plastica, senza una veloce inversione di tendenza, finiremo in un mare di guai. Siamo di fronte a una sfida epocale e non possiamo girarci dall’altra parte. Sempre meno plastica deve diventare lo slogan dei prossimi anni e, grazie al progetto Spesa Sballata, si può sperimentare una spesa con meno imballi usa e getta.
Le immagini dei danni della plastica usa e getta sull’ecosistema passano di continuo sui media, eppure la sensibilizzazione delle persone sembra non essere ancora riuscita a provocare una inversione di tendenza. È come se l’uomo avesse dichiarato guerra agli ambienti naturali e animali, poiché gran parte della plastica monouso finisce in discarica, in inceneritore o, la cosa più grave, dispersa nell’ambiente.
A questo punto o si cambia marcia prima che sia troppo tardi per tornare indietro. Le strategie e le politiche internazionali devono impegnarsi a affrontare il problema diversamente, cambiando piglio e ritmo. Le pratiche di riciclo, indirizzate a riduzione e riuso dei materiali, specie quelli in plastica, devono diventare un’urgenza e non più un’opzione o un’attitudine volontaria. Occorre fare chiarezza, stabilire risorse economiche, creare circolarità, punire ogni abuso e colpevole disattenzione.
Ringraziamo Firstpack per le informazioni che ci ha fornito.
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Il progetto Spesa Sballata, una sfida
A inizio anno ha preso il via il progetto Spesa Sballata, che possiamo considerare una vera e propria sfida per il cambiamento. Puntare a ridurre l’utilizzo di plastica monouso nella nostra quotidianità non è facile, ma siamo chiamati responsabilmente a provarci.
Il progetto Spesa Sballata si collega alla Strategia dell’Unione Europea sulle Plastiche e con la Direttiva Europea sulle Plastiche Monouso che dovrà essere recepita a livello nazionale entro metà del prossimo anno. Gli indirizzi cominciano a delinearsi anche a livello globale e mirano a introdurre una regolamentazione per diminuire la produzione, il consumo e la dispersione delle plastiche monouso.
Come funziona Spesa Sballata?
La sperimentazione della Spesa Sballata appena partita è impattata sull’emergenza provocata dal Covid 19. Differentemente da quello che si potrebbe pensare, però, il rispetto delle norme igienico sanitarie possono camminare insieme alle buone prassi ambientali.
Il monouso non aumenta i percorsi di contagio, poiché sia il monouso che il riusabile vanno soggetti agli stessi principi e alle stesse pratiche di igiene.
È importante sottolineare che dallo scorso dicembre, grazie all’approvazione della legge 12/12/2019 n. 141, è riconosciuta in Italia la possibilità di fare la spesa con contenitori propri, puliti, idonei ad uso alimentare e con coperchio. Il cosiddetto “Decreto Clima”, all’art. 7, stabilisce che: “Ai clienti è consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare”. Il testo contiene anche una disposizione di salvaguardia che coinvolge, oltre ai clienti, gli esercenti, ai quali è data facoltà di rifiutare l’uso di contenitori ritenuti igienicamente non idonei.
Il 2021 sarà l’anno delle Famiglie Sballate
È atteso un incremento delle Famiglie Sballate, che intendono impegnarsi volontariamente sulla riduzione dei propri rifiuti domestici secondo un decalogo di buone pratiche. Per la sperimentazione della spesa priva di imballo si stanno moltiplicando i punti vendita, dove è possibile ricevere retine riutilizzabili per acquistare frutta e verdura e contenitori riutilizzabili.
Tutto materiale messo a disposizione dal progetto e portati direttamente ai punti vendita. Destinati all’acquisto ai banchi di panetteria, pescheria, gastronomia e macelleria. Un metodo per evitare i classici incarti usa e getta forniti nei supermercati.
Naturalmente più rivenditori aderiranno, più possibilità di successo ci saranno. Se decideranno di aggiungersi anche le catene di supermercati, si potranno toccare le vette in termini di risultati registrate in altri paesi europei, come Francia, Spagna, Belgio e Polonia. Anche se, a far parlare molto di sé in termini positivi, è stata un’analoga sperimentazione condotta a Taiwan.
È previsto, in Italia, un periodo di prova con famiglie pilota nei primi quattro mesi del 2021. Durante il quale verrà fatto un attento monitoraggio per misurare quale impatto positivo si è riusciti a ottenere dall’azione sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio usa e getta.