Nell’ultimo periodo le denunce per violenza domestica stanno crescendo. Per decenni, molte donne (e anche alcuni uomini) hanno avuto paura di esporsi, di parlare, soprattutto perché temevano eventuali ripercussioni e conseguenze. Non è facile denunciare una violenza, e un aiuto può darlo un avvocato penalista. Cosa può fare nello specifico? Perché è una delle figure più importanti in un frangente tanto delicato?
Quante volte, accendendo la televisione, abbiamo sentito di episodi di violenza ai danni delle donne o degli uomini? Non si può rimanere indifferenti, non si deve: tendere una mano al prossimo è fondamentale. Dall’avvocato penalista alle Forze dell’Ordine, per fortuna non ci si deve sentire soli, anche se non è semplice riuscire a uscire dal tunnel della paura e del terrore. Per chiunque abbia bisogno di aiuto, di una consulenza o di un supporto, è possibile rivolgersi a consigliolegale.com.
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Avvocato penalista e violenza domestica: come interviene?
La violenza domestica ha tante facce. Soprattutto, però, ha la faccia di chi abbiamo amato, abbiamo scelto come compagno di vita, come marito o padre dei nostri figli. Ha un volto conosciuto, il volto di quell’amore calpestato, tradito. La violenza familiare può manifestarsi attraverso abuso psicologico, fisico o sessuale. Il controllo di una persona, l’annullamento dei propri sogni o desideri. Per questo motivo, molte vittime non sanno neppure di essere tali.
Il fenomeno di violenza domestica ha portato all’introduzione di una norma, dal momento in cui gli episodi continuavano a crescere. Per approfondire la norma, si faccia riferimento al Decreto Legislativo n.21 del 1 marzo 2018, con l’introduzione dell’articolo nel 570 bis nel Codice Penale, dove si va a punire qualsiasi “violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio”.
Nell’articolo 572 del Codice Penale si fa riferimento anche ai “maltrattamenti contro familiari o conviventi“, in cui si specifica che “Chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità”. Di conseguenza, è un reato punibile a tutti gli effetti. Chiamare un avvocato è una soluzione immediata, un aiuto che non va sottovalutato.
Cosa succede se si denuncia una violenza?
Un avvocato penalista può offrire tutela in materia di violenza domestica o familiare. Sono ancora oggi troppe le persone che hanno paura di denunciare, di esporsi, di parlare, perché si teme addirittura per la propria vita o per quella dei propri figli. Talvolta, per le vittime di violenza, non è facile riconoscere di essere tali: dal momento in cui ha tanti volti (fisica, psicologica, economica), è fondamentale avere e ricevere aiuto.
Le vittime di violenza domestica possono rivolgersi ai Centri Antiviolenza, denunciare alle autorità, chiedere l’aiuto di un legale esperto. Se si ha paura a denunciare da sole, l’avvocato penalista è una figura importantissima in tal senso, dal momento in cui potrà indirizzare le donne a riconoscere i reati di cui sono effettivamente vittime, oltre che accompagnare a denunciare il fatto, raccogliere prove per mostrare la violenza.
Come denunciare una violenza domestica?
Richiedere una consulenza a un avvocato penalista è un modo per iniziare il cammino verso la libertà. Trovare la forza di uscire da una situazione simile non è semplice, ma è possibile, ed è davvero essenziale che questo messaggio passi per arrivare a tutte le donne che, al momento, hanno paura di far sentire la propria voce. Sono tanti i modi per farsi ascoltare: un avvocato, un rappresentante delle Forze dell’Ordine, un aiuto telefonico mediante il Telefono Rosa.
Le vittime di violenza o maltrattamenti domestici possono denunciare il fatto alle autorità, sporgere dunque una denuncia presso le Forze dell’Ordine, come i Carabinieri, la Polizia di Stato o Giudiziaria. Successivamente, l’aiuto di un avvocato penalista si rivelerà fondamentale per ottenere assistenza, ma non solo. Sarà anche utile seguire un percorso terapeutico, per liberarsi da ogni fantasma del passato.
