Quando si decide di iniziare una dieta dimagrante si devono affrontare tanti aspetti, alcuni anche molto complessi. Solitamente si arriva a prendere questa decisione o per motivi di salute o perché dal punto di vista estetico non ci sentiamo a nostro agio. La motivazione, in questo tipo di percorso, gioca un ruolo fondamentale. Non sempre però le diete “funzionano”, o meglio, portano a un risultato, anche se nella maggior parte dei casi la colpa è la nostra perché non ci poniamo col giusto atteggiamento. Vediamo cosa intendiamo.
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Dieta dimagrante, iniziamo dal giusto approccio
Molte diete, qualsiasi siano, falliscono nella gran parte dei casi. Questo succede perché abbiamo un atteggiamento sbagliato. Spesso vediamo la dieta come una sorta di privazione, come un momento buio della nostra vita, fatto solo di sacrifici.
Stiamo iniziando col piede sbagliato e se non assumiamo un atteggiamento propositivo il fallimento è dietro l’angolo. Quando si inizia una dieta si dovrebbe sempre avere davanti agli occhi l’obiettivo. Questo non deve mai essere esagerato, meglio pianificare obiettivi minimi da raggiungere a piccoli passi.
Facciamo un esempio concreto. Se dobbiamo perdere 20 kg non poniamoci questo obiettivo tutto intero e in un lasso di tempo breve. Dobbiamo essere quanto più realisti. Meglio proporsi la perdita di 5 kg al mese facendo un piano alimentare e dello stile di vita. In questo modo non dovremo fare sacrifici eccessivi e sarà più facile raggiungere il risultato.
Quello che spesso accade, infatti, è che ci si pone obiettivi troppo ambiziosi, sovente irraggiungibili. Gli sforzi da compiere sono enormi e, inevitabilmente, si finisce per mollare. Quando vediamo che il risultato non viene raggiunto, ci sentiamo in colpa, frustrati, e finiamo per consolarci col cibo.
Una frase che ci ripetiamo spesso è “tanto è tutto inutile”. Attenzione, perché si tratta solamente di una giustificazione al nostro comportamento sbagliato.
Valutare gli errori
Tutti proveniamo da almeno una dieta fallimentare. Chi nella vita non ha iniziato una dieta dimagrante e l’ha mollata senza portare a termine il percorso? Ecco, questo deve servirci come esperienza, in modo da non commettere nuovamente il medesimo errore.
Abbiamo detto quindi che gli obiettivi devono essere piccoli, ma anche proporzionati alle nostre reali necessità. Una volta determinata questa fase si passa alla progettazione. Come voglio raggiungere questi obiettivi? Cosa sono disposto a fare?
Ovviamente il risultato dipenderà non solo dalla dieta, ma anche dallo stile di vita che si intende adottare. Anche in questo caso non pianifichiamo sessioni di esercizi da due ore giornaliere, meglio una camminata di mezz’ora tutti i giorni, ma che venga fatta con costanza e determinazione.
La scelta della dieta
Ci sono tantissime diete, da quelle più semplici e comuni a quelle più stravaganti. Non tutte funzionano, o meglio, non tutte sono equilibrate o facili da seguire in modo autonomo. Qui bisogna essere molto onesti con se stessi. Se si devono perdere pochi chili si può fare da soli, soprattutto se si ha un buon stato di salute, ma se i chili da perdere sono molti allora è bene chiedere un aiuto, almeno per quanto riguarda la pianificazione.
In generale, per perdere pochi chili in pochi giorni si può provare con una dieta chetogenica, ovvero, che prevede un’elevata assunzione di proteine e l’eliminazione dei carboidrati. In questo modo l’organismo andrà a eliminare le riserve di grasso in tempi brevi. Conosciuta anche come la dieta del fantino, questa dieta deve essere fatta per 3-5 giorni, non di più, e consente di perdere dai 3 ai 5 kg.
Scegli la dieta più adatta all’obiettivo che vuoi raggiungere e portala fino in fondo seguendo la regola dei passi piccoli, ma costanti. I primi successi ti daranno la carica per raggiungere gli step successivi.
I buoni propositi
Infine, anche quando senti di non farcela, quando stai per mollare, pensa sempre al momento in cui raggiungerai l’obiettivo. Devi immedesimarti in quel momento e mettere a fuoco le sensazioni che proverai. Devi chiederti “Come mi sentirò in quel momento?”, “Cosa potrò indossare che prima non potevo?” “Come mi sentirò guardandomi allo specchio?”.
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