Una delle argomentazioni maggiormente interessanti per quelle donne che desiderano una gravidanza e che a breve diventeranno mamme, riguardano i vari sintomi che si iniziano a sentire durante le prime settimane.
È importante saper riconoscere questi specifici segnali, riuscendo anche a distinguerli da quelli attinenti il periodo “premestruale“.
Successivamente troverete le diverse metodologie che si possono applicare, in modo tale da riuscire a capire se sono sintomi da addurre a una gestazione oppure no.
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In che modo si possono riconoscere le avvisaglie di una “gravidanza”
Il segnale più palese riguarda l'”amenorrea“, ossia l’assenza di “mestruazioni”. Ecco perché è essenziale non solo controllare la propria temperatura “basale”, ma anche la regolarità o meno del proprio ciclo.
Uno dei sintomi classici è indubbiamente l’insorgenza della nausea che spesso provoca anche vomito. Ma un ulteriore segno che può apparire è pure quello concernente delle contratture muscolari a livello addominale. Questo particolare sintomo si manifesta perché l’uovo “fecondato”, quando va ad attecchire all'”utero”, causa questo genere di crampi.
Difatti il corpo della donna si sta automaticamente preparando al notevole cambiamento iniziato al suo interno, per poter dare l’accoglienza migliore in assoluto a suo figlio.
Tali mutamenti possono variare in base alla fisicità di ogni donna, pertanto sono soggettivi e non tutti uguali.
Ulteriori segnali che potrebbero confermare uno stato di “gravidanza” sono: l’aumento del volume del “seno” con il correlato incremento della sua sensibilità. Poi determinati odori possono iniziare a infastidire notevolmente e gli sbalzi d’umore si presentano con molta frequenza, per via degli “ormoni” nel corpo femminile.
Un altro segno è quello di sentirsi perennemente stanche e di dormire in diversi momenti della giornata.
Alcuni di questi sintomi appena elencati, però, si presentano anche in caso di sindrome “premestruale”.
Indubbiamente il senso di nausea e la mancanza di ciclo possono far propendere verso un’eventuale “gravidanza” ma, per togliersi ogni dubbio ancor più quando si ha un “ciclo” irregolare, è sempre meglio effettuare l’apposito test.
In caso di evidenti perdite di “sangue”, potrebbe trattarsi di false “mestruazioni”.
Cosa s’intende con “false mestruazioni”
Può succedere che una donna, seppur in stato interessante, abbia delle perdite “ematiche”. Un aspetto importante da tener ben presente è di non sottovalutare questi sintomi, perché potrebbero corrispondere a un campanello d’allarme.
Per capire se si tratta di “false mestruazioni“, basterà regolarsi tramite la temperatura “basale”. Infatti se resta alta anche durante queste perdite, allora si avrà la conferma assoluta che si tratta di tale sintomo.
A ogni modo è sempre indicato rivolgersi al proprio “ginecologo”, per escludere un “aborto” spontaneo.
Un altro passo fondamentale da fare: il “test” di gravidanza
Dai sintomi descritti precedentemente si può dedurre che potrebbero essere correlati a una “gravidanza”. Però per esserne totalmente sicure, è opportuno acquistare e fare il classico “test”.
Quest’ultimo è alquanto semplice, in quanto consiste nel controllare se internamente all'”urina” sia presente l'”ormone hCG”, prodotto dal corpo femminile unicamente quando l'”embrione” va ad “attecchire nell’utero”.
Attualmente nel settore commerciale esistono svariate tipologie di “test” tra cui si può scegliere quello che si preferisce, potendolo poi svolgere direttamente e comodamente nella propria abitazione.
Un consiglio da applicare in questo caso, è quello di attendere sempre una decina di giorni dopo l’eventuale concepimento, prima di effettuare questo “test”.
Si suggerisce ciò perché, facendolo prima, si rischierebbe un risultato non completamente affidabile.
Considerazioni finali
Seguendo scrupolosamente tutte le nozioni spiegate in precedenza, avrete la possibilità di potervi regolare nel modo più corretto per capire se si tratta di una reale “gravidanza” o solo di un falso allarme.