Chi ha bambini piccoli lo sa perfettamente che devono essere guardati a vista in modo da scongiurare situazioni pericolose. I pediatri consigliano di lasciarli liberi di esplorare, ma come si concilia questa più che giusta esigenza del bambino con quella della mamma o del papà di preparare il pranzo o la cena, magari anche per i fratellini più grandi o più piccini, e di riordinare? La soluzione ideale è quella di utilizzare un recinto per bambini, ma a riguardo vi sono pareri molto discordanti.

Recinto per bambini, cosa sono e a cosa servono

Forse è la parola recinto che non piace ad alcuni, forse è l’idea che un genitore, molto spesso la mamma, debba completamente annullarsi in funzione del figlio, che divide l’opinione pubblica riguardo all’utilizzo del recinto per bambini.

Ma di cosa si tratta? Ebbene, il recinto per bambini altro non è che una barriera, un dispositivo che serve a tutelare la sicurezza del bambino nel momento in cui inizia a gattonare e, come sostengono molti pediatri, ha la necessità di scoprire il mondo che lo circonda.

Questa sua necessità, tuttavia, dovrebbe coincidere anche con la sua sicurezza e se da una parte è vero che i bambini non dovrebbero essere persi di vista nemmeno un secondo, è anche vero che all’interno della propria casa si possono adottare una serie di soluzioni adeguate sia al bambino che ai genitori.

Immagina, per esempio, di avere altri bimbi piccoli in casa, come dovresti fare anche solo semplicemente ad andare un secondo in bagno? E se devi preparare da mangiare a tutti? Come puoi lavorare accanto ai fornelli con i bambini piccoli attorno? Dovresti necessariamente limitarne i movimenti e posarli nell’ovetto o passeggino oppure lasciarli all’interno del box.

Ma non è meglio che abbiano a disposizione uno spazio più ampio ma altrettanto sicuro?

Quando si utilizza il recinto per bambini

Come abbiamo iniziato a descrivere, il recinto per bambini non deve essere visto né dal genitore né dal bambino come un limite, una punizione. Al contrario, se i genitori fanno sentire il bambino al sicuro dietro a quella barriera, mettendogli a disposizione i giochi preferiti e giocando all’interno assieme a lui, il bambino non percepirà il recinto come un castigo.

Si può quindi utilizzare in tutte quelle circostanze in cui la casa presenti dei rischi a portata di bambino, come per esempio una rampa di scale, oppure delle porte che si aprono facilmente, può essere utilizzato per delimitare lo spazio dei giochi e per evitare che il bambino ci raggiunga, appunto, davanti ai fornelli.

Cosa mettere all’interno del recinto

Il recinto in sé non solo non è un male, ma è la migliore soluzione per consentire al bambino di giocare con una certa libertà di movimento, ma è necessario, come abbiamo detto prima, che veda questo spazio non come un limite, ma come una possibilità.

Al suo interno possiamo quindi mettere, a seconda della fascia d’età del bambino, un tappeto, magari sonoro e con dei giochi, ma anche la pista del trenino di legno, bambole, costruzioni, insomma, tutto quello che può rendere ancora più confortevole tale spazio. Un consiglio, però, è quello di giocare all’interno del recinto assieme, in questo modo il bambino capirà che, appunto, non è un castigo né uno spazio solo a lui riservato.

La sicurezza in casa

In generale, oltre al recinto che è ottimo per la fascia d’età dai 6 mesi ai due, tre anni, dobbiamo sempre disporre gli ambienti della nostra casa affinché siano sempre sicuri durante tutte le fasi di crescita del bambino. Ogni età, infatti, è esposta a rischi differenti e se durante il gattonamento possono essere spigoli, scale, detersivi, dai 5 anni sono anche le finestre, che diventano accessibili ai bambini più grandi, i terrazzi, e oggetti affilati.

Bisogna quindi certamente tenere sempre gli occhi aperti, ma fare in modo che i pericoli si riducano il più possibile.

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